Addio Gianni Minà, maestro di giornalismo

27 Marzo 2023

A 84 anni si è spento l’uomo che ha intervistato il mondo. La foto iconica a Città del Messico con Mennea e Nebiolo dopo il 19.72. Il legame con Pietro. Il ricordo del presidente Mei: “Se ne va un giornalismo inarrivabile”

In un’immagine iconica dello sport italiano è ritratto insieme a Pietro Mennea e Primo Nebiolo, a Città del Messico, il 12 settembre del 1979, in uno dei momenti più entusiasmanti della storia dell’atletica italiana, gli attimi successivi al memorabile record del mondo di 19.72 nei 200 metri che aveva seguito come inviato Rai. Gianni Minà, l’uomo che ha intervistato il mondo, cantore delle imprese di Mennea e di tanti miti dello sport, se n’è andato oggi a 84 anni dopo una breve malattia cardiaca, a una manciata di giorni dalle celebrazioni per i dieci anni della scomparsa del grande Pietro, cui lo legava una profonda amicizia e un rapporto di stima. Proprio martedì scorso nella cerimonia in onore della Freccia del Sud allo stadio dei Marmi era stato proiettato un documento video dell’archivio di Minà in cui Mennea dialogava con Tommie Smith, in una delle numerose occasioni di confronto. Maestro di giornalismo, scrittore, conduttore televisivo, Gianni Minà ha attraversato oltre sessant’anni di storia dello sport, della cultura e della società, non soltanto italiana. 

Nato a Torino il 17 maggio 1938, gli inizi della carriera nel 1959 come giornalista sportivo per Tuttosport, di cui è stato direttore dal 1996 al 1998, poi l’approdo in Rai come collaboratore dei servizi sportivi. Dopo aver esordito per il rotocalco Sprint, ha realizzato reportage e documentari per rubriche come Tv7, Dribbling, Odeon, Tutto quanto fa spettacolo, Gulliver ed è stato tra i fondatori del programma L’altra domenica. Per il Tg2, dal 1976, ha realizzato non solo servizi sportivi ma anche reportage dall’America Latina. Ha collaborato con Mixer, ha esordito come autore e conduttore di Blitz e ha condotto la Domenica sportiva e il talk show Storie. Ha diretto la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo. È stato collaboratore per anni di quotidiani come Repubblica, l’Unità, Corriere della Sera e Manifesto. Ha seguito otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a innumerevoli incontri di boxe fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali, che nel 1980 fece incontrare con Mennea. Il più grande pugile di sempre è solo uno degli straordinari personaggi che sono entrati nella vita e nel vissuto di Minà, autore di centinaia di reportage per la Rai, di programmi tv e documentari.

Tutta l’atletica lo piange. Tra le sue numerose collaborazioni, anche quella con la rivista Atletica edita dalla Federazione. Il presidente FIDAL Stefano Mei lo ricorda sui social: “Ho avuto l’onore e la fortuna di esserti amico - le sue parole - mi hai sostenuto e supportato sia da atleta che da dirigente e mi hai persino coinvolto quando dirigevi un quotidiano sportivo. Con te se ne va un giornalismo inarrivabile oggi. Ciao Gianni, che la terra ti sia lieve, Ti voglio bene”.

Mercoledì 29 marzo sarà possibile rendere omaggio a Gianni Minà nella Sala della Protomoteca, in Campidoglio, a Roma: la camera ardente resterà aperta dalle 10 alle 19. I funerali si svolgeranno in forma privata.

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Gianni Minà a Città del Messico nel 1979 con Pietro Mennea e Primo Nebiolo dopo il record del mondo di 19.72


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