Mondo: fenomeno Arneton, 6,57 a 14 anni

15 Gennaio 2017

Balzo in avanti della prodigiosa ragazza francese. Raffica di primati mondiali stagionali nel circuito indoor. Primo record mondiale ufficiale sui 50 km di marcia femminili.

di Marco Buccellato

In un fine settimana internazionale che ha archivato due decine di primati mondiali stagionali e un record del mondo assoluto, la copertina è della 14enne francese Heather Arneton, che oggi pomeriggio a Eaubonne ha portato la miglior prestazione mondiale di salto in lungo al limite dei 14 anni, da lei detenuto dallo scorso dicembre con 6,42, fino a 6,57, misura che al momento è la seconda prestazione mondiale stagionale, la migliore d'Europa e il primato nazionale under 20. L'allieva di Antony Yaïch (coach anche del triplista Rapinier), dopo aver superato il vecchio limite di categoria (6,30 di Fiona May), "vede" anche il mondiale al limite dei 15 anni, dal 1980 nelle mani di Heike Daute, futura signora Drechsler, che all'aperto arrivò a 6,64.

Classe 2002 (è nata il 27 luglio), la Arneton detiene anche le migliori prestazioni mondiali di lungo e triplo al limite dei 13 anni (6,11 e 12,52). Sempre oggi pomeriggio, ha tolto cinque centesimi al suo primato nazionale di categoria sui 50 metri, portandolo a 6.54. L'anno scorso, poco prima di compiere 14 anni, aveva saltato 6,54 con vento oltre i limiti. Dal suo staff tecnico trapela la notizia di un salto giudicato nullo, ma contestato, di circa 6,60, nel mese di novembre. La Arneton non è la sola "cadetta" che ha stupìto nelle ultime ore. Dagli USA, la velocista Jordan Sales ha corso i 55 metri in 6.81, un crono notevolissimo (a tredici centesimi dalla miglior prestazione mondiale junior) se si considera che il miglior crono mondiale della stagione indoor 2016 fu di 6.84.

VIDEO | IL SALTO DI 6,57 DELLA 14ENNE LUNGHISTA FRANCESE HEATHER ARNETON



IL PRIMO RECORD MONDIALE SUI 50 KM DI MARCIA FEMMINILI - Com'è noto, dall'1 di gennaio la IAAF ha introdotto la distanza dei 50 km di marcia femminili nell'albo ufficiale dei primati. Dettati gli standard tecnici (risultato pari o inferiore alle quattro ore e trenta minuti), il primo record della storia sulla distanza è arrivato nella tarda mattinata odierna, stabilito dalla marciatrice portoghese Ines Henriques, che a Porto de Mos ha realizzato una prestazione tecnica di livello "maschile", 4h08:26. Nel 2016 appena 129 specialisti di sesso maschile hanno marciato più velocemente.



MONDIALI STAGIONALI A PIOGGIA - Di riffa o di raffa si arriva, nelle ultime 72 ore, alla doppia decina, prassi d'inizio stagione. Le prestazioni tecnicamente più rilevanti sono di Jenn Suhr (4,81 a Kent con un tentativo fallito al record mondiale di 5,07), dell'eterna altista spagnola Ruth Beitia (1,95 a Santander per la quindicesima stagione consecutiva sopra la misura), della pesista statunitense Raven Saunders (19,10 a Nashville), e dello sprinter Christian Coleman, sceso a 6.54 sui 60 metri (sempre a Nashville). Dal settore uomini altri limiti stagionali: due volte sui 200 a Fayetteville, prima 20.80 di Andy Hudson poi 20.73 di Marqueze Washington, due sui 600 (prima 1:17.51 di Alex Amankwah poi 1:16.11 di Daniel Kuhn), nell'asta con il 5,73 del greco Filippidis a Orléans (anche se il russo Morgunov è stato accreditato di 5,80 ma paga la sospensione della federazione nazionale), e ancora il 7.59 sui 60 ostacoli del francese Garfield Darien, la 4x400 di Texas A&M (3:05.41) e il 22,46 nel peso con maniglia di Danny Haugh. Da aggiungere la miglior prestazione europea stagionale nel peso, ottenuta dal croato Zunic con 20,68 in Virginia. Non valide, perché ottenuti su pista "oversized" l'1:46.50 del kenyano Emmanuel Korir sugli 800 e il 7:49.89 sui 3000 del campione olimpico dei 1500 metri Matt Centrowitz (il russo Nikitin ha però già corso in 7:48.13).

ALTRI MONDIALI STAGIONALI FEMMINILI - la sprinter ucraina Olesya Povh ha corso sabato a Zaporyzhya i 60 metri in 7.17. Da Seattle il primo "meno otto" sui 60 ostacoli per merito di Sasha Wallace. Si aggiungono al lungo elenco i 4.486 punti dell'austriaca Verena Preiner nel pentathlon a Linz (record nazionale), l'1:09.63 di Ajee' Wilson sui 500 metri a Staten Island, l'1:26.72 della britannica Marilyn Okoro in Alabama, il 3:34.00 del quartetto di Baylor nella 4x400 e il 23.31 di Jessica Ramsey nel peso con maniglia. Tra le prestazioni su pista gigante, ecco il 52.19 della canadese Sage Watson in Arizona e l'8:47.26 di Kate Grace sui 3000 metri. Non valido come top europeo stagionale, a causa della sospensione, il 4.70 di Anzhelika Sidorova nel meeting russo di Novocheboksarsk. Tornando a Raven Saunders, quinta a Rio e argento mondiale junior tre anni fa, il suo limite high school di 17,26 è stato avvicinato mercoledì scorso dalla 17enne Alyssa Wilson, portatasi a 17,13.

Tra le grandi, va citato l'esordio di Sandi Morris (5,00 nella finale Diamond League di Bruxelles), che a Reno ha vinto con un "normale" 4,65 (grazie a Kachkivskyi e Baronet).

ANCORA I 300, ANCORA I GIOVANISSIMI - L'eco dei grandi tempi sui 300 metri indoor della scorsa settimana è ancora vivo, ma la distanza offre altre chicche da atleti delle categorie under 20 e under 18. La primatista mondiale junior dei 400 ostacoli Sydney McLaughlin ha corso ieri a New York in 37.11, ma a stupire ancora di più è stato Tyrese Cooper, classe 2000, che a Lynchburg ha migliorato di due centesimi il record high school correndo in 33.03, sfiorando (sempre per due centesimi) la miglior prestazione mondiale junior, il cui limite è detenuto dal 1986 da Mike Timpson, che fermò il cronometro a 33.01. Candace Hill, vicina a sua volta alla miglior prestazione mondiale under 20 indoor nel weekend passato, ha gareggiato ancora sui 300 chiudendo in 37.00.

HOUSTON, MARATONA E MEZZA MARATONA - In condizioni difficili (umidità del 96%), prestazioni più che accettabili: nella 42 km si sono imposti il kenyano Dominic Ondoro in 2h12:04 sull'etiope Zerihun (2h12:31) e l'etiope Meskerem Assefa in 2h30:17 sulla connazionale Eshetu Biruktayit Degefa (vincitrice un anno fa), seconda in 2h30:43. Ottima la mezza maratona su entrambi i versanti: al femminile a causa delle prestazioni di 1h07:58 di Veronica Wanjiru Nyaurai, 1h08:36 della Yami, 1h08:37 della Wacera e dello splendido esordio sulla distanza di Jordan Hasay, quarta in 1h08:40, miglior debutto nella storia USA, e al maschile per il magnifico testa a testa finale in cui il kenyano naturalizzato statunitense Leonard Korir ha avuto la meglio su Feyisa Lilesa (stesso tempo di 1h01:13). Dopo lo spunto decisivo nel cross di Edimburgo ai danni del brillantissimo britannico Hawkins, un altro finish magistrale per Korir.

MUMBAI AFRICANA - Travolti i favoriti (ottavo Matebo, quinta la Mekash), la maratona della metropoli indiana è stata vinta dal tanzaniano Alphonce Felix Simbu (quinto a Rio) in 2h09:28 e dalla kenyana Bornes Kitur in 2h29:02. Assente l'altro favorito Abshero (dolori alla schiena). Nel cross, vittorie kenyane a Antrim con l'olimpionico dei 3000 siepi Conseslus Kipruto e Caroline Chepkoech Kipkirui. Kipruto ha superato in volata Abraham Cheroben, ora atleta in forza al Bahrain. La Kipkirui ha avuto ragione dele etiopi Gotytom Gebreslase e Birtukan Adamu. Migliori europei Andy Vernon (terzo) e Fionnuala McCormack-Britton (quarta).

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